I segreti per una Cucina Divina

Quali sono i segreti per cucinare bene?
Una domanda questa che, per chi non ha l’attitudine, può riusonare nella mente.
Farei un passo indietro e mi porrei la domanda: “Che cosa è la cucina?”
La cucina svolge una funzione fondamentale, primordiale, soddisfa uno dei bisogni primari dell’uomo: il bisogno di nutrirsi.
Nel corso dell’evoluzione, da quando si andava a caccia e raccoglievano i frutti che la terra offriva spontaneamente, sono cambiate molte cose ed ha assunto molteplici, intrinseci significati. 
La cucina è il preparare le pietanze ed il consumare il cibo insieme.
Quindi la cucina è aggregazione, è felicità. La cucina è stare insieme e condividere un momento molto importante della nostra vita, presente e passata.

In epoche antiche, alle divinità, è stato sempre offerto cibo, sotto forma di sacrifici umani e di animali, di doni della terra, come frutta, cereali e ortaggi.
Ancora oggi nei riti religiosi viene offerto cibo: il vino e il pane, che simboleggiano il sangue e la carne nelle culture cristiane.
In relazione al cibo abbiamo poi i digiuni, che hanno lo scopo di purificare il corpo e l’anima, abitudini alimentari durante i riti funebri.
Ancora abbiamo cibi proibiti, cibi leciti, modalità di consumo dei cibi, alcuni cibi come latticini e carne, non possono essere consumati insieme nell’ebraismo.
Abbiamo modalità di uccisione degli animali che, in particolar modo, tendono ad eliminare il sangue durante l’uccisione e a non cibarsene, perché il sangue è il simbolo della vita.
In tutte le religioni del mondo il cibo è un dono di dio.
Questi brevi esempi servono a farci capire quanto il cibo sia importante e quanto sia importante cucinare. Quando cuciniamo non stiamo solo “facendo qualcosa”; stiamo eseguendo un rito che ha radici profonde nella cultura di tutti i popoli del mondo.

Poche sono le cose che contano davvero per la vita di un essere vivente. Se sfami un animale te ne sarà riconoscente, così sfamare una persona. In questo, cucinare è una forma d’amore. Quando cuciniamo ci preoccupiamo di sfamare noi stessi ed il nostro prossimo. E’ un atto di altruismo. 
Un infante che deve la sua esistenza alla dipendenza dalla madre, in lei, vede elementi fondamentali alla sua sopravvivenza: cibo, calore, protezione.
La madre che sfama l’infante offre una forma d’amore molto profonda, legata alla sussistenza della vita.
Offrire cibo significa sostanzialmente offrire Vita. Che è quello che avviene durante i riti religiosi.
Quindi quando cuciniamo, di riflesso ci stiamo preoccupando della vita del prossimo e di noi stessi.
Stiamo amando.
Cucinare è amare.
Questo è il fondamento, il comandamento principale.

Se amare è importante allora lo è anche cucinare. Ora siamo consapevoli di ciò che stiamo facendo, stiamo compiendo un antico rito di vita e amore, quindi cuciniamo con gioia. L’attitudine mentale influenza tutto ciò che intraprendiamo nella nostra vita. Cuciniamo con gioia.
Se proprio in quel momento non abbiamo gioia da trasmettere o ci sentiamo abbacchiati, svogliati o chissà cos’altro. Se i sentimenti e le emozioni non scaturiscono dall’interno allora possiamo influenzare noi stessi, farli giungere dall’esterno. 
Come influenzo il mio umore, come suscito in me emozioni positive?
Posso meditare o praticare yoga, si. Funziona. Se mi ci applico. Sarò tuttavia un po’ più pratico e meno filosofico ora. Come? Suggerendovi un metodo che io adotto e che è piscevole per tutti.
Ascoltiamo musica. 
Mentre cuciniamo mettiamo canzoni che ci piacciono, che ci suscitano bei ricordi, che ci fanno stare bene. Quando stiamo bene tutto è più facile. Le cose che ci sembravano lunghe, pesanti, irraggiungibili d’un tratto sono facili. Avere un’attitudine positiva, proattiva rende ogni cosa migliore, rende noi migliori. La musica ci rende migliori. Lasciamo che la musica prenda possesso di noi. Lasciamo che la musica ci influenzi. Trasmetteremo e nostre emozioni in quel che facciamo.

Rispettiamo il cibo. 
Qualunque piatto prepariamo dobbiamo avere piena coscienza di quel che stiamo preparando. Un prosciutto non è solo prosciutto. E’ un dono. E’ un essere vivente che ci ha donato la cosa più importante per sfamarci: la sua vita. Così le piante ci donano i loro i frutti. 
La Madre Terra è in tutti gli ingredienti che abbiamo davanti. E’ in noi. Rendiamo grazie alla Madre Terra perché noi siamo in Lei e un giorno saremo cibo noi stessi. 
Rispettiamo il cibo. Il cibo non è una cosa come un cellulare. Il cibo è vivo, dobbiamo conoscerlo. Leggiamo, capiamo cosa è, come nasce, come viene lavorato. Scopriremo cose straordinarie.

Cuciniamo cibi di stagione. 
I cibi di stagione sono più buoni. Scegliamo i piatti da preparare in base ad ingredienti adatti ad essere consumati in quel dato momento. Ciò non è riferito esclusivamente alla frutta ed alla verdura ma anche ai pesci ed ai molluschi. Il cibo di stagione costa meno. Abbiamo quindi un duplice vantaggio: 
più buono e meno costoso.
In rete ci sono migliaia di tabelle che ci aiutano a scegliere il cibo di stagione. Basta che scriviamo “pesce di stagione”, “frutta di stagione”, “verdura di di stagione” e ci compariranno tutti i risultati necessari. Oppure se abbiamo una nonna, chiediamo a lei. Io quando vado al mercato, parlo con le signore anziane, hanno sempre qualcosa da insegnarmi. Siano benedette!

Scegliamo il cibo locale. 
Questo favorisce le economie di piccole zone.
Scegliamo cibo di qualità, da colture ed allevamenti sostenibili. Mangiamo meno ma meglio, c’è più gusto. Ogni terra offre cibi unici e squisiti. Dobbiamo favorire ogni singolo ecosistema ed ogni economia locale per avere la massima qualità di quel che mangiamo.
Non fidiamoci di chi vi vende gli alimenti, spesso ci racconterà qualunque cosa per il proprio interesse. Verifichiamo ciò che vi viene detto e soprattutto arriviamo preparati. 
Fare la spesa è una scelta etica e politica. Se diamo il nostro denaro a chi gonfia gli animali con metodi artificiali, stiamo dicendo “Continua a gonfiare gli animali, mi piace!”
Poi non dobbiamo sorprenderci della crescente mortalità dovuta a cancri, lo stiamo scegliendo noi.
Siamo esigenti, è il nostro cibo. Nessuno berrebbe un bicchiere di veleno eppure ogni giorno ne ingeriamo un po’.
Avere prodotti naturali e genuini è alla base di una Cucina Divina.

Adesso che conosciamo i nostri cibi, che li scegliamo di ottima qualità, che sappiamo mediare il prezzo, che sappiamo l’importanza di ciò che stiamo facendo, dobbiamo affinare la tecnica.
Dobbiamo imparare a tagliare la carne, a pulire il pesce, a mondare le verdure.
Non è necessario frequentare un corso di cucina, basta andare su Youtube e cercare.
Un cibo trattato nel giusto modo ci ricompenserà mille volte di più.
Ad esempio una foglia di basilico non si strofina per pulirla, la si bagna dolcemente sotto l’acqua corrente. Una foglia di menta invece sprigiona il mentolo pestata nel ghiaccio.
Cuocere i cibi lentamente favorisce una consistenza tenera ma la perdita di vitamine, quella al vapore al contrario preserva le sostanze nutritive, l’acqua infatti penetra nell’alimento. La perdita di acqua dall’alimento significa perdita di questi elementi. E’ preferibile quindi cuocere le verdure al vapore piuttosto che bollirle, a meno che non debba usare il brodo ovviamente.

Insomma ci sono molte tecniche per rendere una cucina una buona cucina, molti elementi da considerare tra cui la pratica.
Come tutte le facoltà, anche la cucina necessita di pratica per evolversi in noi. Che siamo portati o no per cucinare possiamo apprendere e migliorare, questo è innegabile.
Col tempo, la pratica ed una sana attitudine, possiamo diventare bravi cuochi, dare gioia agli altri e gioire di noi stessi.
Partiamo da questo principio di condivisione, di gioia e amore.
E’ lo spirito che dà forma a quella che, nel tempo, è divenuta un’arte che accomuna le persone di tutto il mondo.
Un principio divino, che ci rende divini e rende la nostra cucina divina.





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